Cosa sogna esattamente la sposa trentenne? Sappiate che se, nel decennio 30/40, ha deciso di convolare a nozze abbandonando la comfort zone di fidanzata, convivente, single, femminista agguerrita, allora non ce n’è per nessuno… è davvero innamorata persa, cotta, lessa!
Ma la domanda davvero interessante è un’altra: sulla base di precisi dogmi e condizionamenti infantili-adolescenziali, come affronterà il matrimonio, i preparativi e, ancor prima, l’annunciazione al parentado e soprattutto… agli amici… eterni Peter Pan?
Non è escluso che, alla notizia del matrimonio, qualche amico/a svenga o faccia il gioco del silenzio per due ore o più. Perché i trentenni di oggi non se la sentono di crescere, di prendersi delle responsabilità, “Il matrimonio? Ma che che sei matto??? Stiamo così bene…” e via dicendo.
Per rispondere a queste curiosità, non abbiamo solo provato a tirar fuori l’identikit della sposa trentenne. Eh, no! Abbiamo interpellato l’Osservatorio massimo, la fonte dati più attendibile rispetto al decennio 30/40 anni: la community de ITrentenni.
In Italia siamo tanti, ci salutiamo a suon di occhiolini e Calippo, almeno quando arriva l’estate. La community de ITrentenni si fa portavoce del nostro modo d’essere e del nostro ego anche, ha saputo trovare la giusta via di mezzo tra ironia e amarcord positivo, mai stucchevole, ha creato un senso di appartenenza alla tribù (Augh!) e noi corrispondiamo tutto questo loro impegno con grande affetto.
Per questo, come ad una corte suprema, abbiamo chiesto un aiutino per trattare il tema “sposa trentenne”. E ci siamo trovati a ricostruire passo, passo tutte le mosse di una donna prossima alle nozze, non senza ridere ovviamente!
Il padre della sposa
Annunci importanti e come farli. Il primo a cui chiedere la “benedizione” è il papà di lei, che dovrebbe stringere la mano al futuro sposo (Attenzione! Potrebbe stritolarla tanta la foga…) e accordare così il consenso. Se volete una soluzione giocosa, ITrentenni consigliano “Le mani di papà”, un intramontabile gioco d’infanzia. Lo sposo si presenterà con due pugni chiusi, il babbo di lei dovrà scegliere una delle due mani, ma in realtà entrambe conterranno lo stesso messaggio finemente arrotolato: “Posso sposare tua figlia?”.
Gli amici
Una cena a casa, tutti insieme come sempre. Nulla di sospetto, almeno fin qui. A cena terminata, captando il livello di veglia tra i presenti (a 30 e più anni si comincia ad avvertire la stanchezza e il sonno, specie il venerdì), scatta la sessione giochi post-cena. Potete fare anche una sola partita di Scarabeo, senza portarla alle lunghe, e “barare” per comporre la scritta “Ci sposiamo!”.
Se la reazione fosse il silenzio, lo stupore o un’esclamazione colorita che apre agli abbracci generali, voi tenetevi comunque pronti a stappare lo spumante.
Il testimone della sposa/o
Si può dire in tanti modi, ITrentenni ne suggeriscono uno: un modello preformato su carta a quadretti (strappata dal centro di un quadernino) dove, al posto del classico “Ti vuoi mettere con me?” compaia “Vuoi essere il mio testimone?” con due caselle Sì / NO e una penna indelebile (non la Papermate cancellabile, che non vale!) con cui permettere al candidato di esprimere il consenso o il dissenso. Potete anche prevedere lo spazio per le note, anche se nel modello classico non c’è mai stato.
Abito della sposa
Ovviamente disegnato con Gira la moda, qualche dubbio?
Addio al nubilato
Oggi ci sarà un gruppo whatsapp, un tempo ci sarebbero stati gli sms, al coordinamento del summit una persona (la testimone o il testimone, di solito) che potrebbe avere la dimensione della realtà o essere una visionaria dalle mille idee, tutte impraticabili. Pulmino Volkswagen o pigiama party? Due estremi: il vagabondaggio randagio contro una chiacchiera casalinga, di quelle che finiscono presto, all’alba del giorno dopo. Questa è anche la bellezza delle amiche trentenni sparse per l’Italia e l’estero, che si riuniscono su un divano o sui sedili di un pulmino per viaggiare attraverso le tappe della vita, quelle memorabili.
La wedding planner
Pratica e problem solver, una Francesca Cacace o una Samantha di “Vita da strega” che compare e riappare, certamente capace di fronteggiare ogni intoppo, dalla catastrofe al problema più semplice, risolvendo il tutto con uno schiocco di dita.
Musica e intrattenimento
Cercasi Bee Hive o band cartoon disperatamente.
Allestimento matrimonio
Che ne dite di alcuni segnaposto super vintage? Una scarpetta di Barbie (di quelle colorate) per tutte le donne invitate; un mattoncino Lego per tutti gli uomini. Poi, giochi vintage per ogni tavolo: tricky traps, Game boy, tamagotchi e infine… Il Karaoke, magari con Fiorello o una controfigura!
Viaggio di nozze
In Cina a ripercorrere le avventure dei “Gemelli del Destino”, in India per giocare tra “I fiocchi di cotone”… Oppure, va bene tutto, l’importante è staccare e scappare dall’altra parte del mondo per farsi trasportare dal viaggio: Giappone, Australia, Nuova Zelanda ma anche una qualsiasi isola deserta dove restare immobili su una sdraio, con un cocktail in mano.
Post matrimonio, vita quotidiana di una sposa trentenne
Cresciuta con Sbrodolina e Baby bua, con Nouvelle Cuisine… Brucerà ciambelle e ordinerà sushi per cena?
La verità vera, dicono, è che le trentenni (almeno quelle a capo della community) conoscono tutti i possibili modi per fare arrivare del cibo a casa e inventarsi le peggiori scuse per non accendere i fornelli.
Un altro grande focus accesso sull’argomento dall’Osservatorio ITrentenni è questo: a vent’anni sei un po’ acerba in fatto di matrimoni, a trenta qualcosa cambia. Da assidue frequentatrici di matrimoni (uno a stagione in media), le trentenni sono più facilmente prede di paranoie e dubbi. Abbiamo, però, la soluzione, l’antidoto della nonna: “Finché ti sposi, ti passa!”. Questa frase risuona nelle nostre orecchie come un dogma, una certezza, e quando la nonna pronunciava questa frase, tutte annuivamo senza sapere il perché. La risposta, in effetti, risulta non pervenuta.